
Misurarmi con la trasposizione in pittura di questa immagine di copertina dell’omonimo album mi fu suggerita da un buon amico. Con lui ed altri amici di quel periodo condividevamo l’amore del mare e del kitesurfing. Quel periodo misto di emozioni e riflessioni con un più ravvicinato ed intenso rapporto con la natura, con la sua potenza sicuramente ha modificato un imprinting che era ormai saturo e stanco, privo di forza (data dalla necessità di rifarmi ad immagini pubblicitarie, non disponendo la possibilità di modelli dal vivo) di una pittura che aspirava alla idealizzazione compositiva e figurativa. La mia figurazione doveva essere rivista. Doveva essere ancora più cruenta, viva e provocativa. Un vero e proprio Point Break (Punto di rottura), citando e vivendo idealisticamente nella mia vita alcune direttive del film con l’epico discorso interpretato da Patrick Swayze : “Noi non ci battiamo per i soldi, noi ci battiamo contro il sistema, quel sistema che uccide lo spirito dell’uomo; noi siamo l’esempio per quei morti viventi che strisciano sulle autostrade nelle loro infuocate bare di metallo, noi dimostriamo con la nostra opera che lo spirito dell’uomo è ancora vivo.”
La rosa della censura, la rosa applicata sul seno della donna nella copertina dell’album, pur testimoniando con il proprio titolo l’allattamento della madre, non si sormonta lo scalpore, quello ipocrita. L’ipocrisia non viene mai censurata.
Proprio Anthony Kiedis, il cantante dei Red Hot Chili Peppers, appare nel ruolo di un surfista spacciatore di droga che tenta di assalire Johnny Utah nel film Point Break.
“…The Freakiest Show I Know
is the Show of my Own
Living my Life in and out
of the Twilight Zone
Bless my Soul,
I’m a Freak of Nature
Look and See I Think you’ll agree
Nobody Weird Like Me…”