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Non rimane l'impronta
Camera della sabbia, sabbia come simbolo fluttuante ed in eterno mutamento. Il richiamo al gesto che ha coinvolto chiunque almeno una volta: quello di lasciare una traccia del proprio passaggio, o segno. ma che per natura effimera del mucchio di sabbia non permane.
Sul pavimento del percorso della prima sala si camminerà su percorso coperto di sabbia con getti e flussi di aria che eliminano le tracce dei passaggi attraverso sensori subito dopo.
Nella seconda sala lo stesso percorso si propone con la realizzazione sul manto di sabbia di disegni ad impronta similari del giardino zen (logica dell'operato umano), che a puntualmente viene cancellato al passaggio del visitatore. I rastrelli sono a disposizione lungo la sala, per la rimessa in opera.
Così in contrapposizione l'azione di "santificare", attraverso la calcificazione della sabbia stessa trasformandola in opera. Sulla sala delle esposizioni di tracce di sabbia su tele calcificate, come santuari della memoria, il fermare come opera.
3 stanze -
installazione di luci
soffusa e lieve
installazione sonora
_sound:
Tempesta -
flusso di acqua boschiva
_scent:
Piante aromatiche da cucina
rosmarino, basilico, finocchio, tiglio ecc.
Proprietà
Richiamo istintivo ad una necessità primaria del cibo e della nutrizione
Montaggio grafico da me realizzato
per dare una idea esmplificativa dell'allestimento.
Technicamente ci saranno dei supporti di flussi d'aria legati a dei sensori
che agiranno immediatamente dopo il passaggio del visitatore